Corman
30/01/2024

Dolce Business – Episodio 1

“Da dove si comincia? Capire lo scenario e i modelli di riferimento.”

Il primo episodio del podcast di Corman ha per oggetto i primi passi per aprire una nuova attività – perché, come afferma lo Chef Ferran Adrià:

“Insieme al talento e al sacrificio, la cosa più importante per il successo di un’attività gastronomica è la capacità di gestione. Senza una buona gestione, il talento e il sacrificio non servono a nulla…”.

Conduce il podcast Giacomo Pini consulente e formatore, esperto di management, strategia e marketing nel foodservice – che in questo primo episodio, insieme ad esperti e professionisti del settore, “fotografa” la situazione italiana delle attività di pasticceria e panificazione, dando preziose indicazioni sui primi passi per avviare un’impresa, a partire da obiettivi chiari fino alla stesura del business plan.

1. I primi passi per fare impresa

Un modello di attività che funzioni è caratterizzato da un posizionamento di mercato centrato e ben definito, questo il focus del primo episodio del podcast di Corman. Nello specifico, prima ancora di definire il business plan, ci si deve domandare: come posso differenziarmi dai concorrenti? Come posso impostare un’offerta attraente e accattivante per soddisfare la clientela?

L’impresa va orientata innanzitutto al cliente che si vuole raggiungere. Dopodiché, la riflessione deve spostarsi sulle condizioni ideali per il successo di un’impresa gastronomica:

  • Un’analisi preventiva delle necessità economiche;
  • L’elaborazione di una strategia a medio-lungo termine;
  • Un corretto posizionamento sul mercato;
  • Lo sviluppo di competenze trasversali;
  • La strutturazione di un format specifico e originale;
  • Un’attenzione alla formazione e all’innovazione costante;
  • La scelta accurata di fornitori e materie prime.

Infine, essenziale la sensibilità per individuare ed anticipare i trend di mercato, le aspettative dei clienti e le evoluzioni dei gusti.

Giacomo Pini, conduttore del podcast di Corman

2. Tre format di successo: specializzazione, ibridazione e franchising

In Italia il panorama delle attività di pasticceria e panificazione è estremamente variegato, si muove dai locali polifunzionali (dove si compra il pane bevendo il caffè o si gusta un aperitivo mentre si sceglie un dolce per il dopocena) ai concept super specializzati (che hanno scelto un prodotto e ne hanno fatto la propria bandiera).

Nel dettaglio, almeno tre modelli continuano a funzionare:

1. SPECIALIZZAZIONE

Consiste nella scelta di rivolgere la propria attività verso offerte molto verticalizzate, con una proposta limitata e riconoscibile, eventualmente con una clientela ridotta ma più fidelizzata e disposta a spendere di più.

2. IBRIDAZIONE

Questo secondo modello si basa sul principio di unire diversi percorsi in un unico locale, proponendo un’offerta varia che unisce momenti di consumo o prodotti appartenenti a contesti differenti.

3. FRANCHISING

Un format che funziona innanzitutto per una ragione: avere un brand alle spalle permette ad una nuova attività di uscire immediatamente dall’anonimato. Aderire ad un progetto precostituito alleggerisce di alcune scelte, anche se riduce inevitabilmente le soddisfazioni che derivano dalla creatività individuale.

3. Matteo Gamba: l’attività di famiglia abbinata ad un nuovo format ibrido di successo

Nel primo episodio del podcast di Corman, il Pastry Chef Matteo Gamba, titolare di MG2 a Brembate, racconta del percorso che ha portato l’attività di panetteria familiare a muoversi verso un concept ibrido che unisce la panificazione alla pasticceria. Il suo locale si ispira al modello di bakery del Nord Europa, dove l’offerta si allarga e i tempi di consumo si dilatano: nello specifico, Gamba racconta come i suoi clienti possano fare colazione e comprare il pane in un unico posto, trovando poi menù e proposte differenti dal mattino alla sera.

Non è più come una volta: la gente non ha più il tempo di spostarsi in vari esercizi commerciali, vuole trovare un posto accogliente dove esaudire tutti gli acquisti che deve fare durante l’arco di una giornata.

4. Il cliente al centro: cosa cerca il consumatore?

Come mostra l’esperienza di Matteo, è fondamentale domandarsi quali siano le esigenze della propria clientela, per comporre un’offerta che le soddisfi. In linea di massima, il consumatore di oggi è più consapevole. Si informa di più e ha più possibilità di raccogliere le informazioni. In particolare, ci sono alcuni aspetti di cui tiene conto nella scelta degli esercizi commerciali ai quali rivolgersi:

  • Il benessere dell’individuo: la tendenza ad un’alimentazione “sana”, con attenzione alla genuinità e alla provenienza degli ingredienti.
  • Il benessere del pianeta: in crescita la sensibilità ai temi della sostenibilità, intesa come difesa dell’ambiente, economia circolare, ricette con ingredienti a km 0, zero sprechi ecc.

Va aggiunto il fatto che le formule di consumo oggi sono differenti rispetto al passato: ci sono tanti modi di mangiare quante sono le persone in famiglia, ciascuno avrà le proprie esigenze.

5. Aspetti legali e amministrativi per aprire una pasticceria o un panificio

Sebbene la materia sia complessa, diamo un cenno dei requisiti legali e amministrativi per aprire un’attività.

  • Iscrizione al registro degli esercenti di attività commerciali: verificare con il comune i requisiti e l’apposito registro al quale iscriversi.
  • Scelta di una sede idonea: ogni tipo di attività richiede una sede che rispetti determinati requisiti. Prestare particolare attenzione a:
    1. destinazione d’uso commerciale dell’immobile;
    2. rispetto di eventuali vincoli paesaggistici e storici;
    3. rispetto di norme e vincoli riguardanti i parcheggi;
    4. rispetto dei regolamenti preventivi sulla sicurezza sul lavoro;
    5. richiesta all’ASL di una notifica sanitaria che attesti la rispondenza ai regolamenti di igiene.

Prima di fare qualsiasi investimento, raccomandiamo di rivolgersi al proprio Comune per verificare questi aspetti.

  • Requisiti fiscali: occorre tenere a mente le seguenti attività.
    1. apertura di una nuova partita IVA, se necessario;
    2. dotazione di PEC e firma digitale;
    3. apertura di nuove posizioni INPS e INAIL, se necessario;
    4. iscrizioni al registro delle imprese presso la Camera di Commercio;
    5. segnalazioni richieste dagli uffici comunali;
    6. autorizzazioni comunali per insegne e altri elementi di segnalazione al pubblico;
    7. Installazione di POS.

Il consiglio è sempre quello di verificare tutte le disposizioni rivolgendosi agli uffici competenti del proprio comune.

6. Gianni Vitale: l’importanza di un’accurata analisi e definizione del business plan

Il dottore commercialista Gianni Vitale interviene per fornire alcuni consigli sulla redazione di un business plan che contenga tutte le informazioni necessarie ad ottenere un finanziamento. Innanzitutto, esso deve comprendere una quantificazione degli investimenti, divisi in:

  • investimenti sul locale (opere, impianti, ecc.);
  • investimenti per il locale (attrezzature, arredi, comunicazione, marketing, ecc.).

Questa prima valutazione è necessaria per definire:

  • la necessità di liquidità iniziale;
  • il rischio d’impresa;
  • i conseguenti tempi di rientro del capitale investito.

In secondo luogo, vanno ipotizzate le macroaree in cui si divideranno i costi dell’attività, per esempio:

  • acquisto della materia prima;
  • personale;
  • locazione e utenze;
  • costi fissi;
  • EBITDA, cioè l’utile dell’attività che non tiene conto di ammortamenti ed oneri finanziari per gli eventuali affidamenti.

La startup deve soddisfare il principio della crescita: gli investimenti devono rientrare in un certo numero di anni, da definire in base agli obiettivi del progetto, e devono generare utili anche oltre a quanto investito.”

Restano fuori da questo elenco le spese assicurative: oltre agli obblighi di legge, ci sono diversi aspetti su cui è importante tutelarsi. Per esempio:

  • coperture antincendio e antiallagamento;
  • furti e rapine;
  • responsabilità civile verso il personale e verso i clienti;
  • tutela legale in caso di controversie e problemi.

Il business plan, tenendo conto di tutti gli aspetti sopra citati, dovrà essere rivisto puntualmente per assicurarsi che l’attività prosegua come ipotizzato e operare eventuali correzioni negli investimenti necessari.

Inutile prendere appuntamento con un Istituto di credito se non si possiede un piano industriale che dimostri come, anno dopo anno, il business plan sia in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati.

È fondamentale essere informati sulle possibili linee di finanziamento agevolate a livello europeo, nazionale, regionale e locale: perciò, si consiglia di rivolgersi ad un esperto, che possa illustrare un ventaglio di possibilità per ottenere i finanziamenti necessari.

7. Antonio Costagliola: la sfida di passare da pasticcere a imprenditore

Il percorso necessario all’avvio di una nuova attività di pasticceria o panificazione può sembrare lungo, ma le soddisfazioni che ne derivano non hanno prezzo: ce lo racconta il Pastry Chef Antonio Costagliola, titolare della pasticceria Guantiera di Bacoli, che ha avviato un concept di boutique del dolce colorata, ordinata e di successo. Innanzitutto, ha sviluppato un progetto dettagliato, dopodiché ha lavorato ogni giorno per dimostrare la validità della sua visione, conquistando la fiducia di chi aveva creduto in lui sin dal principio. A volte è sfidante essere un imprenditore, ma la soddisfazione ripaga dello sforzo.

Quando i clienti entrano e dicono “io non ho mai provato un dolce così buono, non avrei mai pensato che un abbinamento così potesse funzionare”, questo non ha prezzo. Ho passato, soprattutto all’inizio, giorni interi, anche notti intere, in laboratorio e quando arriva un complimento del genere, ti dà le otto ore di sonno che ti mancano.

Dolce Business – Gestire con successo una pasticceria o un panificio” è il podcast Corman – realizzato in collaborazione con CAST Alimenti e AudioFood e condotto da Giacomo Pini, consulente e formatore esperto di strategia, management e marketing nel foodservice – che analizza e fornisce utili spunti per una gestione imprenditoriale efficiente, sostenibile e che garantisca una buona redditività.